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PARTE II
LE INVENZIONI DI GIULIO NATTA:
4000 BREVETTI, RAGGRUPPATI IN 333 FAMIGLIE
Presentazione
Oltre alla sua attività di scienziato,
sin dai suoi primi anni di vita accademica, Giulio Natta
ha sviluppato una rilevante attività di inventore,
che ha portato al deposito di un numero considerevole
di brevetti industriali, diversi dei quali hanno trovato
importanti applicazioni industriali.
Il primo brevetto italiano di G. Natta,
dal titolo Procedimento di preparazione sintetica
di idrocarburi liquidi, è stato depositato
il 12 aprile 1927 e concesso poi con il numero 257.990.
Lultimo, dal titolo Procedimento per la preparazione
di terpolimeri di etilene, propilene e 1,3-butadiene,
è stato depositato l11 dicembre 1969 e concesso
il 2 novembre 1970 con il numero 879.026.
I brevetti di Giulio Natta si possono
distinguere in:
a) brevetti depositati in
Italia, in gran parte frutto di collaborazioni con aziende
e Enti nazionali che, per la quasi totalità, sono
stati depositati (estesi) allestero (298 famiglie);
b)
brevetti, frutto di collaborazione con la società
Montecatini, costituiti ciascuno dalla fusione di due
o tre brevetti italiani, depositati solo allestero
anche fino al 1987 (con eventuali modifiche/integrazioni)
(29 famiglie);
c)
brevetti, frutto di collaborazione con lazienda
svizzera Lonza A.G. (6 famiglie).
Ciascuna delle famiglie
comprende, per i gruppi a) e c) il brevetto principale
e quelli corrispondenti (eventualmente) depositati in
altri paesi e, per il gruppo b) un solo caso Montecatini
(v. Tabulato Montecatini), indipendentemente
dal fatto che per un dato caso siano stati
depositati e concessi più di un brevetto per un
dato paese e che i brevetti concessi nei vari paesi siano
tra loro coincidenti o meno.
E da osservare che diversi casi Montecatini
sono stati interessati da un numero elevato di depositi
allestero (fino a 100 in più di 70 paesi,
v. ad esempio il caso U59+U63+UT76 del Tabulato Montecatini)
talvolta previa scissione in più brevetti
per un singolo paese poi concessi con un numero
proprio, non necessariamente alla stessa data: ad esempio,
per il caso Montecatini U59+U63 sono stati depositati
5 brevetti in Germania, 8 in Canada e, tra il 1955 e il
1983, 15 negli USA, 7 dei quali ovviamente tra
di loro diversi concessi tra il 1963 e il 1971.
Il numero complessivo dei brevetti recanti
il nome di Giulio Natta, concessi in Italia e allestero,
è di poco meno di 4000 unità.
Le invenzioni descritte nei brevetti di Natta
hanno sempre riguardato argomenti di grande interesse
pratico per le epoche alle quali risalgono: alcuni temi
trattati sono tuttora di attualità.
Un primo importante gruppo sviluppato tra il 1927 e il
1937 nellambito di rapporti con la Montecatini ha
riguardato la sintesi (ad alta pressione: fino a 400 atm)
dellalcool metilico e di alcooli superiori e la
preparazione delle miscele di gas (ossido di carbonio
e idrogeno) necessarie per tali sintesi. Ampie ricerche
sugli stessi argomenti venivano allora condotte in Germania.
I brevetti sulla sintesi del metanolo e sulla preparazione
di nuovi catalizzatori hanno portato alla realizzazione
di impianti industriali in Italia e allestero. Gli
alcooli superiori sono ritornati di attualità per
un loro utilizzo nel settore dei carburanti per autotrazione.
Per la notorietà raggiunta da Natta a livello internazionale
in questi campi gli fu chiesto, tra gli anni 40
e 50, di scrivere specifiche monografie apparse
su testi americani e tedeschi tra i più qualificati.
I brevetti per lottenimento delle miscele di ossido
di carbonio e idrogeno necessarie per la sintesi degli
alcooli si basavano sulla gassificazione del carbone e
della lignite tecnologie anchesse oggetto
di ricerche in Germania che hanno poi trovato imponenti
applicazioni nella stessa Germania durante lultimo
conflitto mondiale e, tuttora, in Sud Africa, negli USA,
in Cina e in altri paesi industrializzati.
Il gassogeno sperimentale sul quale Natta ha effettuato
queste ricerche venne installato in un cortile dellIstituto
di Chimica Industriale del Politecnico di Milano, dove
ha continuato a fare mostra di se fino agli anni 60.
In tempi di autarchia, nellambito di rapporti con
industrie nazionali (O. De Nora, BPD, Baslini), Natta
si dedicò allottenimento di composti chimici
a partire da materie prime vegetali, mettendo a punto
procedimenti coperti poi da brevetti. Si può affermare
che, anche in questo campo, Natta è stato un precursore,
dato il recente resuscitato interesse dellargomento.
Al gruppo di brevetti sulla sintesi del metanolo fece
poi seguito quello sulla preparazione della formaldeide
a partire da metanolo.
Con lultima guerra mondiale si presentò,
anche in Italia, lesigenza di produrre gomma sintetica.
Venne quindi creato lIstituto per lo Studio della
Gomma Sintetica con il quale Natta fu chiamato a collaborare.
Allepoca, come oggi, la gomma sintetica più
importante era quella a base di copolimeri butadiene -
stirene. Natta si occupò così della preparazione
dello stirene e, soprattutto, dellottenimento del
butadiene ad alta purezza necessario per la sua copolimerizzazione
con lo stirene. A tale scopo egli mise a punto un brillante
e originale processo (labsorbimento frazionato)
per la separazione spinta del butene-1 dal butadiene,
processo che venne brevettato e trovò subito applicazione
industriale.
Negli anni 40 veniva scoperta in Germania una interessante
sintesi (lidroformilazione oxosintesi),
la quale consentiva, operando ad alta pressione, di addizionare
ossido di carbonio e idrogeno sulle olefine, con lottenimento
di aldeidi, trasformabili poi in alcooli. Data la sua
esperienza sulla chimica dellossido di carbonio
e dellidrogeno e sulla sintesi ad alta pressione,
Natta affrontava presto largomento, sul piano sia
scientifico, sia applicativo, con il conseguente deposito
di brevetti e con la stesura di una monografia apparsa
su un qualificato testo tedesco. In questo campo
nellambito di un rapporto con unindustria
svizzera (Lonza A.G.) Natta estese le ricerche
ai composti acetilenici, i cui risultati furono presto
coperti da brevetti e che trovarono applicazione nella
realizzazione di un piccolo impianto industriale, operante
a 300 atm, interamente costruito in acciaio inossidabile
nellofficina dellIstituto di Chimica Industriale
del Politecnico di Milano, poi installato in Svizzera.
Nel contempo, Natta pensava allimpiego del propilene,
unolefina semplice, che veniva ottenuta in grande
quantità come coprodotto assieme alletilene
(in particolare nel primo grande impianto petrolchimico
europeo avviato a Ferrara nel 1951) ma che, allepoca,
aveva limitate applicazioni.
Sensibilizzato dai risultati ottenuti da Karl Ziegler
nella dimerizzazione di alfa olefine in presenza
di composti organometallici dellalluminio, Natta
pensò di utilizzare il catalizzatore scoperto da
Ziegler per la polimerizzazione delletilene a bassa
pressione, anche nella polimerizzazione del propilene.
Fu così, grazie anche alla sua preparazione nel
campo per la strutturistica che, l11 marzo 1954,
Natta scoprì il polipropilene isotattico. Ma il
catalizzatore di Ziegler forniva percentuali di polipropilene
isotattico alquanto basse: era necessario scoprire catalizzatori
più stereospecifici. Ebbe così
inizio lintensa e frenetica attività di ricerca
che portò maggior fama a Giulio Natta, fino al
conferimento del premio Nobel per la Chimica nel 1963.
Le ricerche che hanno fatto seguito alla scoperta del
polipropilene isotattico e al nuovo tipo di polimerizzazione
(polimerizzazione stereospecifica) sono proseguite presso
lIstituto di Chimica Industriale del Politecnico
sotto la guida di Natta e con consistenti apporti della
Montecatini, anche in termini di ricercatori altamente
qualificati, fino al 1970, con la scoperta di oltre 130
tipi di nuovi polimeri e dei catalizzatori necessari per
la loro sintesi. I risultati relativi a queste scoperte
sono stati descritti e rivendicati in 3890 brevetti concessi
in Italia e allestero.
Alcuni dei nuovi polimeri scoperti da Natta hanno trovato
importanti applicazioni. Dopo la realizzazione
a Ferrara nel 1957 del primo piccolo impianto industriale,
le varie tipologie di polipropilene (ed i relativi nuovi
catalizzatori e processi produttivi studiati e sviluppati
in gran parte nel Centro Ricerche Giulio Natta di Ferrara)
hanno continuato a trovare svariate applicazioni, fino
ad occupare, oggi, a livello mondiale, il terzo posto,
in termini di valore economico, fra tutti i prodotti chimici
aventi un nome specifico (ad es. polietilene, polietilentereftalato
PET, ammoniaca, ecc.).
Le gomme a base di copolimeri etilene propilene
(primo impianto avviato a Ferrara nel 1958) si collocano
oggi al terzo posto tra le gomme sintetiche, in termini
di valore economico, dopo le tradizionali gomme stirene
butadiene e il polibutadiene-1,4cis, anche questo
scoperto da Natta.
Le 333 famiglie di brevetti
Elenco e riproduzione
Lelenco non comprende tutti gli oltre 3950 brevetti
recanti il nome di Giulio Natta, ma soltanto le 333 famiglie
sopra indicate.
Per ogni famiglia lelenco comprende:
- il titolo del brevetto/famiglia;
- i nomi degli inventori;
- la data di deposito del brevetto prioritario italiano
o straniero (in ordine cronologico);
- il numero del brevetto concesso;
- il numero di brevetti depositati allestero, laddove
disponibile;
- il titolare;
- lindicazione degli eventuali casi Montecatini/Montecatini-Edison
(la ragione sociale dellazienda è stata Montecatini
fino al 1965, Montecatini-Edison dal 1966 al 1969 e Montedison
dal 1970);
- delle note, con lindicazione di brevetti corrispondenti,
o rappresentanti di una sola famiglia;
- lindicazione delleventuale recensione sul
Chemical Abstract.
La raccolta contiene i brevetti prioritari
italiani (in alcuni casi un brevetto corrispondente concesso
allestero) e un solo brevetto per ogni famiglia
di brevetti depositati allestero, generalmente quello
con la prima data di deposito.
I brevetti sono numerati da 1 a 333,
in ordine cronologico con riferimento alla data di deposito
e riproducibili a video.
Il Tabulato Montecatini/Montecatini-Edison
Il tabulato, di 104 pagine, contiene lelenco di
297 casi (famiglie). Per ogni caso, indicato
con un numero preceduto da una lettera (A, D, F, M, O,
U, o Z) vengono riportati (talvolta con qualche imprecisione
o errore che sono stati corretti a mano):
- il titolo;
- il nome degli inventori;
- i paesi nei quali i brevetti sono stati depositati;
e, per i singoli brevetti:
- il numero e la data di deposito;
- il numero e la data di concessione;
- la data di abbandono, o di scadenza.
Le recensioni del Chemical
Abstract
Nelle 118 pagine riprese dal Chemical Abstract, che vengono
riprodotte, sono recensiti 245 brevetti recanti il nome
di Giulio Natta. Per ogni brevetto, assieme a un riassunto
in lingua inglese, vengono riportati il numero, il titolo,
i nomi degli inventori e la titolarità, la data
di priorità e di concessione e altre informazioni
bibliografiche riguardanti la famiglia cui apparteneva
il brevetto.
Per i brevetti di titolarità Montecatini/Montecatini-Edison
è stata riportata, a mano, la corrispondente sigla
del caso.
E da notare che, talvolta, per un dato brevetto
prioritario italiano sono stati recensiti più di
un brevetto corrispondente concesso allestero.
Gli avvisi di concessione allestero
Per la maggior parte i casi Montecatini/Montecatini-Edison
sono stati oggetto di brevetti depositati e concessi allestero.
Per ogni paese lazienda svolgeva una pratica che
si concludeva, generalmente, con la concessione del brevetto,
della quale veniva dato avviso ad alcuni destinatari,
tra i quali lo stesso professor Natta.
A titolo di esempio vengono riprodotti gli Avvisi
concessione Brevetto in 14 paesi per il caso U63/A.
Ogni avviso contiene, in particolare, lindicazione
del caso e del titolare, i nomi degli inventori,
il titolo nella lingua del paese, la data e il numero
di deposito, la data e il numero di rilascio e la durata
del brevetto.
La concessione del brevetto sul
polipropilene negli USA
Il polipropilene stereoregolare (poi
denominato isotattico) è stato scoperto
l11 marzo 1954.
Il primo brevetto, dal titolo Polimeri
ad alto peso molecolare del propilene e procedimento per
la loro preparazione è stato depositato in
Italia l8 giugno 1954 e concesso il 17 novembre
1955 con il n. 535.712 (caso Montecatini U59). A questo
brevetto ha fatto seguito il brevetto dal titolo Produzione
di alti polimeri lineari a struttura regolare di alfa
olefine, depositato in Italia il 27 luglio 1954
e concesso il 28 dicembre 1955 con il n. 537.425 (caso
Montecatini U63).
I due brevetti sono poi stati fusi in una famiglia (caso
Montecatini U59+U63) che ha dato luogo al deposito allestero
di 31 domande di brevetto, tra loro diverse, ciascuna
con un proprio titolo: in Germania Occidentale, tra il
1955 e il 1971, sono state depositate 5 domande (5 brevetti
concessi tra il 1961 e il 1973), in Canada, tra il 1960
e il 1963, 7 domande (7 brevetti concessi tra il 1970
e il 1977) e negli USA, tra il 1955 e il 1983, 15 domande
(almeno 7 brevetti concessi tra il 1963 e il 1973) (v.
Tabulato Montecatini).
Ognuna di queste domande è stata oggetto di esame
da parte degli uffici stranieri competenti. Particolarmente
laboriosa è stata la concessione dei brevetti negli
USA.
Si è ritenuto interessante raccogliere, a titolo
esemplificativo, la documentazione riguardante la concessione
della domanda USA 701.332 depositata il 9 dicembre 1957,
che ha dato luogo alla concessione, il 26 novembre 1963,
del brevetto USA n. 3.112.300 dal titolo Isotactic
Polypropilene.
Questa documentazione, alquanto corposa (anche se molto
meno voluminosa di quella riguardante la domanda USA n.
514.099 depositata l8 giugno 1955, con brevetto
concesso solo il 6 febbraio 1973 con il n. 3.715.344)
consta di un migliaio di pagine, comprendenti la corrispondenza
scambiata tra Giulio Natta, ling. Piero Giustiniani,
allepoca Amministratore delegato della Montecatini,
lufficio brevetti Montecatini, e lo studio legale
rappresentante della Montecatini negli USA, opposizioni
e interferenze varie, affidavit, statment, motions, oral
argument, deposizioni presso tribunali USA, documenti
del Patent Office USA e altro.
Questo materiale, ordinato cronologicamente
per gli anni dal 1955 al 1963, è stato interamente
informatizzato, tal quale, senza ulteriori commenti, assieme
al brevetto USA n. 3.112.300 Isotactic polypropylen, depositato
il 9.12.1957 e concesso il 26.11.1963.
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