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Ringraziamenti
al prof. Italo Pasquon di Franca e Giuseppe Natta
La raccolta di tutte le opere di un autore
è un classico lavoro impegnativo, riassunto dal
nome latino opera omnia. Quello che ha fatto il prof.
Italo Pasquon è qualcosa di più, è
la raccolta di gran parte di ciò che riguarda la
vita del prof. Giulio Natta, che descriverei col probabile
neologismo omnia vitae.
Ma come l'osservazione scientifica non può prescindere
da un collegamento tra il fenomeno osservato e l'osservatore,
così il racconto fatto dal prof. Pasquon della
vita del prof. Natta, tramite i documenti che lo riguardano,
è reso particolarmente vivo dalla sua familiarità
col prof. Natta, derivante da anni di lavoro insieme.
Abbiamo usato la parola 'familiarità' anche per
ricordare come il prof. Pasquon, co-me anche tutti gli
Assistenti del prof. Natta, era diventato parte della
nostra famiglia. In particolare il prof. Pasquon era dotato
di particolare gentilezza e garbo, che ne facevano il
preferito di nostra mamma e nostra nonna, che attribuivano
questa particolare signorilità alla Sua origine
francese.
Non conosco altra persona, oltre al prof. Pasquon, capace
di affrontare e concludere con analoga qualità
questo lavoro sistematico, che rappresenta non solo la
raccolta degli scritti scientifici e dei brevetti del
prof. Natta, ma il racconto di una vita e di un'epoca,
uno spaccato dell'università e dell'industria chimica
del Dopoguerra.
Già conoscevamo il prof. Pasquon come importante
Chimico industriale e autore-vole Chimico legale, questa
raccolta dei documenti della vita del prof. Natta, insieme
alla Sua opera in sette volumi sui processi e metodi della
chimica classica, conferma che è anche un attento
e comunicativo Storico della chimica.
E' con grande affetto che lo ringraziamo per questo imponente
lavoro, che resterà a disposizione di tutti gli
studiosi del prof. Natta e della Sua attività scientifica
come la fonte più autorevole e completa.
Franca e Giuseppe Natta
SINTESI DEL LAVORO
Da una prima verifica dei documenti conservati presso
il Dipartimento di Chimica Industriale del Politecnico
di Milano sono risultati disponibili 601 tra estratti
di pubblicazioni scientifiche, testi didattici e monografie
scientifiche, assieme a 120 raccoglitori (ciascuno contenente
mediamente 500 fogli) e 43 cartelle (circa 1000 fogli)
di documenti vari (copie di brevetti, corrispondenza).
Constata l'incompletezza di tale raccolta, è stata
avviata una ricerca approfondita su internet e sono stati
contattati uffici e personale vario del Politecnico di
Milano e del Politecnico di Torino, 4 biblioteche nazionali,
la Camera di Commercio di Milano, 3 uffici brevetti e
4 aziende nazionali.
Al termine della ricerca, l'intera opera di Giulio Natta
è risultata essere composta di 617 tra pubblicazioni
e monografie scientifiche e testi didattici, oltre a 333
famiglie di brevetti che hanno dato luogo a circa 4000
brevetti concessi all'estero. Il tutto è stato
informatizzato.
E' stato inoltre informatizzato il contenuto dei 163 tra
raccoglitori e cartelle, ad eccezione di
- documenti ritenuti sensibili, che sono stati comunque
illustrati;
- parte della corrispondenza brevettale, comunque esemplificata
e illustrata;
- le copie di numerosi brevetti Montecatini inviati a
Giulio Natta in visione;
- altro materiale non significativo.
Complessivamente sono state informatizzate circa 45.000
pagine.
Alla raccolta, al completamento, alla presentazione e
all'informatizzazione dell'Archivio hanno contribuito
50 persone.
Il lavoro è stato svolto nell'arco di poco meno
di due anni.
LA RICOSTRUZIONE DELLARCHIVIO
A metà del 2007 il figlio ing. Giuseppe e la figlia
sig.ra Franca hanno espresso il desiderio e la volontà
di ricostruire larchivio del loro genitore, e di
informatizzarlo, al fine di meglio conservarne
e farne conoscere la memoria.
Si poteva partire dal materiale
lasciato dal Professore nellIstituto di Chimica
Industriale del Politecnico di Milano, a suo tempo accuratamente
ordinato dalla Sua segretaria dott.sa Rossana Lamma Fontana
e che, assieme al collega prof. Lido Porri, si era cercato
di conservare al meglio. Di questo materiale, il prof.
Andrea Silvestri nellambito del Centro per la Storia
dellAteneo (CESA dedito alla raccolta di
documentazione storica del Politecnico) ha poi fatto censire
la corrispondenza dalla dott.sa Raffaella Gobbo.
Sentito il Rettore, prof. Giulio Ballio, lUfficio
Legale, la Sezione Archivio e il Direttore del Dipartimento
di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio
Natta del Politecnico di Milano, si è deciso
di completare, organizzare e informatizzare (laddove possibile)
larchivio, attraverso la raccolta di:
- tutte le opere di Giulio Natta (pubblicazioni scientifiche,
testi didattici, monografie scientifiche ed altri scritti);
- documentazione fotografica ed altri documenti familiari;
- brevetti industriali;
- corrispondenza e documenti vari.
La notevole mole di materiale
raccolto ha consigliato di suddividere larchivio
in tre parti, così intitolate:
I Giulio Natta: le opere,
lo scienziato e luomo
II Le invenzioni di Giulio Natta: 4000 brevetti,
raggruppati in 333 famiglie
III Giulio Natta e il mondo scientifico, accademico
e industriale
Giulio Natta: le
opere, lo scienziato e luomo
Un elenco delle pubblicazioni scientifiche e dei testi
didattici (610 voci) era già disponibile dagli
anni 80: si è deciso, innanzitutto, di verificarne
la completezza. Da una ricerca effettuata su internet,
con laiuto della prof.sa Cinzia Cristiani, si è
constato che 7 titoli (riguardanti prefazioni e presentazioni
di libri altrui e la prolusione tenuta in occasione dellinaugurazione
dellanno accademico 1957/58 del Politecnico di Milano)
non erano stati riportati.
Si è quindi proceduto alla ricerca di tutti i testi,
attingendo alla raccolta delle pubblicazioni scientifiche,
che era stata realizzata (in poche copie), sempre negli
anni 80. Una di queste copie era stata destinata
a Villa Nobel a Sanremo, unaltra era stata richiesta
dal prof. Rolando Rigamonti (già collaboratore
di Giulio Natta e divenuto poi Rettore del Politecnico
di Torino). Una terza copia era rimasta presso lIstituto
di Chimica Industriale del Politecnico di Milano. Ma,
a causa di vari spostamenti dovuti ai lavori di ristrutturazione
dellIstituto, questa copia risultava mancante di
alcune delle ultime pubblicazioni. Si è provveduto
a recuperarle con laiuto dei proff. Lido Porri,
Mario Pegoraro e Giuseppe Allegra. Mancavano ancora i
testi didattici risalenti a prima degli anni 50
e alcuni libri scientifici.
Il materiale inviato al prof. Rigamonti non si trovava
più presso il Politecnico di Torino. Si è
potuto visionare quello conservato a Villa Nobel, ma salvo
leffettuazione di alcune fotocopie, nonostante la
disponibilità e la cortesia della Direttrice dott.sa
Rebaudo e del sig. Alberto Guglielmini, non lo si è
potuto materialmente recuperare: il Presidente della Provincia
di Imperia ci ha infatti cortesemente comunicato che Villa
Nobel non era in condizione di restituire al Politecnico
la documentazione che, a suo tempo, era stata donata.
Con laiuto di Cinzia Cristiani, della dott.sa Gabriella
Di Marzio e del dott. Roberto Pasquon (incaricato dalling.
Giuseppe Natta di coordinare questa attività) tutto
il materiale mancante è stato comunque recuperato.
Copia di un testo didattico ci è stata inviata
dalla Biblioteca Nazionale di Firenze. Un altro testo
è stato fornito dalla prof.sa Riccarda Rigamonti.
Alcuni testi scientifici, pubblicati in francese, inglese,
tedesco, ceco e giapponese sono stati trovati presso la
sig.ra Franca Natta Pesenti a Bergamo e presso ling.
Giuseppe Natta alla Cassinazza di Baselica a Giussago.
Altri due volumi sono stati messi a disposizione dalla
sig.ra Farina (moglie del compianto prof. Mario Farina
che fu stretto e valente collaboratore del prof. Natta;
altri da me stesso). Altro materiale è stato recuperato
presso la Biblioteca Sormani e una biblioteca comunale
di Milano e dalla dott.sa Cesarina Bonfanti
presso la biblioteca dellENI.
Lelenco
dei principali settori dellattività scientifica
sviluppata da Giulio Natta dal 1923 al 1970, con i nomi
dei collaboratori, era già disponibile.
Una bella raccolta
di fotografie è contenuta nel volume Giulio
Natta luomo e lo scienziato, curato nel 1998
da Lido Porri, Luisa Vaccaroni, Renato Del Rosso e Antonio
Giarrusso, pubblicata da AIDIC (Associazione Italiana
di Ingegneria Chimica) con il contributo di Tecnimont
S.p.A. e ristampato nel 2003 da Basell Poliolefine Italia
S.p.A. Altro materiale fotografico è stato fornito
dalla sig.ra Franca Natta Pesenti, assieme ad un piacevole
diario dello scolaro Giulio Natta, e dalla prof.sa Riccarda
Rigamonti. Dal canto mio, avevo conservato alcuni fogli
di appunti manoscritti che il Professore preparava prima
di tenere le sue lezioni agli allievi ingegneri chimici
del Politecnico. Era anche disponibile una pagina del
francobollo emesso in Suo onore nel 1994, con relativa
presentazione.
Le onorificenze
e i numerosi riconoscimenti conferiti a Giulio Natta,
i cui originali sono conservati a Villa Nobel a Sanremo
e presso la sig.ra Franca Natta a Bergamo sono stati riprodotti
fotograficamente dal sig. Mauro Garcia.
Il materiale
fin qui menzionato, assieme ad una presentazione della
figura del Professore, costituisce la prima parte dellArchivio
ed è stato informatizzato da Italarchivi S.r.l.
sotto la cura, e con preziosi suggerimenti, della dott.sa
Rosa Grazia Setola e della sig.ra Laura Fumagalli.
Le invenzioni di Giulio
Natta: 4000 brevetti, raggruppati in 333 famiglie
Un elenco completo dei brevetti di Giulio Natta non era
ancora stato compilato: prima di procedere alla raccolta
dei testi era necessario approntare lelenco.
Un primo approccio
consisteva nella consultazione del Chemical Abstract che,
storicamente, recensisce pubblicazioni scientifiche e
brevetti, riportandone un sunto. Questa pubblicazione
cita in realtà 295 brevetti (in 118 pagine) recanti
il nome di Giulio Natta, ma con diverse ripetizioni riguardanti
le estensioni allestero di alcuni brevetti prioritari
italiani. Una verifica di queste citazioni ha peraltro
evidenziato che diversi brevetti di Giulio Natta non sono
menzionati nel Chemical Abstract.
Nel 1987 Montedison
aveva preparato un voluminoso e insostituibile tabulato
contenente i dati (numero e data di deposito e di concessione
in Italia e allestero, nome degli autori) di tutti
i casi (famiglie) di brevetti Natta-Montecatini
(o Montecatini-Edison?). Una copia del tabulato era stata
inviata a Villa Nobel a Sanremo, unaltra al professor
Rolando Rigamonti a Torino e una terza era rimasta presso
lIstituto di Chimica Industriale del Politecnico
di Milano. Questultima non è più stata
ritrovata. Infruttuosa è stata anche la visita
a Sanremo. Neppure lattuale Edison ha potuto recuperarla.
Lultima speranza era il prof. Rigamonti (data di
nascita: 1909) del quale non avevo più notizie
da anni: non osavo neppure chiederlo alla di lui sorella,
signorina Matelda (ultranovantenne), con la quale avevo
mantenuto rapporti natalizi, peraltro ricoverata
da poco in una casa di cura a Milano.
Il canale Rigamonti è stato fortunosamente
riaperto a seguito di un incontro casuale con la signora
Pina Morelli (ex segretaria dellIstituto di Chimica
Industriale) la quale, dopo aver fatto visita alla signorina
Matelda, mi ha fornito i recapiti telefonici della figlia
del prof. Rigamonti, professoressa Riccarda del Politecnico
di Torino. La professoressa ha potuto recuperare il famoso
tabulato Montecatini (103 pagine) assieme
ad un breve elenco di altri brevetti, ad un testo didattico
del 1934 e a qualche fotografia. Ma tutto questo non era
sufficiente a completare lelenco dei brevetti di
Giulio Natta per quanto riguardava quelli depositati prima
degli anni 50. Infruttuosa è stata anche
una ricerca su internet, dove si possono trovare molti
brevetti stranieri, ma non quelli italiani. Assieme a
Roberto Pasquon si è deciso di ricercare le citazioni
di brevetti riportate nelle pubblicazioni scientifiche
di Giulio Natta, riscontrando però alcune inesattezze
(numeri di brevetti risultati poi errati).
Fino a tutti
gli anni 30 un elenco dei brevetti concessi in Italia
in campo chimico veniva riportato mensilmente in un fascicolo
separato del Giornale di Chimica Industriale e Applicata
(diventato nel 1934 La Chimica e Lindustria), ma
neppure questa fonte ci ha consentito di completare lelenco.
Con il cortese contributo del dott. Pasqualino Marturano
dellUfficio brevetti Barzanò & Zanardo
di Milano, delling. Paolo Rambelli dello Studio
Jacobacci & Partners di Torino, del dott. Luca Castiglioni
della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
di Milano e dellufficio brevetti del Gruppo De Nora,
la ricerca è stata infine portata a termine.
Si sono così
individuate 333 famiglie di brevetti e si
è compilato un elenco di 333 brevetti (uno per
famiglia) ordinati secondo la data di deposito, con lindicazione
di:
- titolo;
- nome degli inventori;
- data di deposito;
- numero di concessione;
- numero di depositi allestero (circa 4000 brevetti
concessi);
- titolare;
- numero del corrispondente caso Montecatini/Montecatini-Edison;
- note (eventuale citazione sul Chemical Abstract e rinvio
ad altri brevetti della stessa famiglia).
Si è poi
proceduto al più laborioso reperimento dei 333
brevetti riportati nellelenco. Un buon numero di
brevetti italiani Natta/Montecatini è stato reperito
presso ling. Giuseppe Natta alla Cassinazza, con
laiuto di Gabriella Di Marzio. Alcune copie sono
state recuperate dal materiale conservato al Politecnico.
Altri brevetti sono stati forniti dalling. Paolo
Rambelli e dalla Camera di Commercio di Milano. Tramite
gli avv. Pier Giuseppe Biandrino e Guido Santi e il dott.
Giuseppe Del Carlo della società Edison e con il
prezioso aiuto del sig. Nicola La Grazia, la raccolta
dei brevetti Natta-Montecatini/Montecatini-Edison (che
sono stati poi donati da Edison S.p.A. al Politecnico
di Milano) è continuata presso larchivio
Edison di Corsico ed è stata completata
per i brevetti italiani con laiuto delling.
Claudio Serracane e del dott. Giovanni Giunti di Edison.
Per i brevetti depositati solo allestero, Cinzia
Cristiani e Renato Del Rosso hanno fornito a Roberto Pasquon
le informazioni necessarie per il loro recupero da internet.
Mancavano ancora
13 brevetti italiani (tra i primi depositati da Giulio
Natta tra il 1927 e il 1942) che sono stati recuperati
dal dott. Massimo Barbieri dellArea Ricerca e Trasferimento
Tecnologico del Politecnico di Milano.
Tutto il materiale
così raccolto è stato informatizzato assieme
a titolo di esempio ai documenti che hanno
portato alla concessione del brevetto sul polipropilene
isotattico negli USA (circa 1000 pagine recuperate al
Politecnico di Milano e presso larchivio Edison
di Corsico). E stato altresì aggiunto un
esempio degli avvisi di concessione allestero di
un brevetto scelto tra quelli Natta-Montecatini.
Giulio Natta e il mondo
scientifico, accademico e industriale
Oltre alle pubblicazioni scientifiche e parte dei brevetti,
i documenti conservati presso lIstituto di Chimica
Industriale del Politecnico (ora sezione del Dipartimento
di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio
Natta) erano contenuti in 120 raccoglitori/cartelle
e 43 cartellette.
Dopo un circostanziato esame, si è proceduto ad
una presentazione ordinata del materiale (che è
stato solo in parte informatizzato, da Italarchivi) come
dettagliatamente riportato nella Parte III dellArchivio.
Lintero
Archivio di Giulio Natta così ricostruito
è conservato presso il Politecnico di Milano.
Italo Pasquon
Professore Emerito del
Politecnico di Milano
Milano, dicembre 2008
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